....avvicinarmi così all’arte, a Giotto, la Cappella
Scrovegni, io, buzzurro ateo, pensare ai Vizi e le
Virtù ed esprimere tutto ciò teatralmente...Dovete
sapere che qui al braccio dopo chue uno è arrivato,
trascorse un paio di settimane che si è insieme, i
nostri raconti diventano sempre i soliti fino a
diventare quasi ossessivi. Invece, grazie al forte
stimolo dovuto al teatro, abbiamo iniziato dei
dialoghi diversi anche al braccio: esporre le nostre
riflessioni, scambiarci i punti di vista, che abbiamo
sempre avuto, ma che perché in galera non se ne
parla mai quasi come se cambiare il discorso da
pane e malavita sia un’infamità.
Piergiorgio
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