lunedì 28 febbraio 2011

LORENA ORAZI e LUISA VETTOR risposte civili a luoghi comuni sul carcere

libero esercizio creativo di
Lorena -responsabile Attività Rieducative al Due Palazzi e
Luisa-Segreteria Magistrati di Sorveglianza Tribunale di Padova.
l'intervento, presentato nella giornata di r-Esistere, è una testimonianza intelligente di due donne per le quali il carcere è un impegno quotidiano
è stato applaudito con calore
vi invitiamo a leggerlo

LORENA Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (Art. 27 Costituzione italiana)
LUISA Non credo al ravvedimento dei detenuti. Fingono solamente per ottenere dei benefici
LORENA Mantenere un detenuto in carcere costa caro e la condanna comunque prima o poi finisce. Le ricerche fatte sulla recidiva dimostrano che le persone che fruiscono di misure alternative tornano a delinquere meno di coloro che scontano per intero la pena: è più conveniente puntare sul riscatto sociale.
LUISA Permessi premio e misure alternative al carcere? Bisognerebbe buttare via la chiave delle celle!
LORENA La maggior parte delle misure alternative ha un esito positivo. Incarcerare significa togliere la libertà, ma non cancellare dalla società un individuo.
LUISA Gli assassini dovrebbero essere giustiziati, ai ladri bisognerebbe tagliare le mani, gli stupratori dovrebbero essere evirati!
LORENA Occhio per occhio dente per dente è un principio superato e poco utile. Nei Paesi dove esiste la pena di morte, come negli Stati Uniti, non è stata eliminata la criminalità anzi i crimini violenti sono addirittura più frequenti.
LUISA Diritto a coltivare gli affetti familiari? Alle famiglie potevano pensare prima di finire in galera.
LORENA I figli, le mogli, le compagne, i genitori sono sempre anche loro vittime dei reati. Come i familiari delle vittime soffrono a causa di azioni che non hanno compiuto ma di cui pagano un prezzo altissimo.
LUISA I familiari soffrono ingiustamente per la lontananza dai loro cari? Probabilmente se sono finiti in carcere è anche per colpa delle loro famiglie.
LORENA Sei ore di colloquio al mese e 10 minuti di telefonata a settimana: questa è la possibilità concreta di mantenere vivi gli affetti. Quante famiglie riescono ad arrivare a fine pena?
LUISA Diritto alla salute? Ma se appena stanno male vengono portati in ospedale, mentre noi che non abbiamo commesso reati dobbiamo aspettare mesi per ottenere una visita!
LORENA Quando un detenuto viene portato in ospedale spesso è già troppo tardi. A volte l’idea è che i detenuti siano dei “simulatori” e che quindi non vanno curati ma “smascherati”.
LUISA Diritto al lavoro? Li manderei a spaccare pietre con le catene ai piedi!
LORENA Probabilmente molti detenuti accetterebbero pur di uscire dalla cella. A Padova, in media, un detenuto lavora una o due volte l’anno a rotazione e guadagna circa 100/120 euro.
LUISA Fanno lo sciopero della fame perché non vengono rispettati i loro diritti fondamentali? Perché n on li lasciano morire di fame!
LORENA Lo sciopero della fame è una manifestazione pacifica, spesso utilizzato per opporsi all’indifferenza vera o presunta dell’istituzione. Dal 2000 al 2011 (dati aggiornati al 15 febbraio scorso) nelle nostre confortevoli carceri sovraffollate ci sono stati 1753 morti di cui 635 suicidi.
LUISA Hanno la televisione in cella, cambiano loro le lenzuola, preparano loro pranzo e cena, vivono come in un albergo!
LORENA L’Hotel Due Palazzi era nato con 350 stanze singole, poi sono stati messi due letti in ogni stanza e ora è stato aggiunto il terzo letto… così adesso sono circa 900 gli ospiti, destinati a diventare più di mille, con soggiorni che variano da qualche anno fino all’ergastolo. Il costo richiesto a ogni detenuto è di circa 3,00 euro al giorno: è un albergo piuttosto conveniente… siete interessati?
LUISA Vai in carcere a parlare con i detenuti e dai loro anche la mano? Ma non hai paura che ti possano fare del male o di prenderti brutte malattie?
LORENA Sarà perché immaginiamo i detenuti come nei film, ma vi posso garantire che sono proprio uomini e donne di normale aspetto. Ci sentiremmo più “al sicuro” se davvero fossero riconoscibili?
LUISA Sabato parteciperai a una giornata di sensibilizzazione sul carcere? Ma non hai proprio niente di meglio da fare di sabato?
LORENA Sì, un sacco di cose, ma penso valga la pena provare a non dimenticare che il carcere è un pezzo della città e che lì vivono persone che prima o poi torneranno a essere libere e a far parte della nostra società.
LUISA Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (Art. 27 Costituzione italiana)



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