mercoledì 23 febbraio 2011

A proposito di cifre

Quando sono andata con Raffaella a raccogliere il sostegno del direttore dello Stabile del Veneto in un videomessaggio già inserito in questo blog, una delle prima domande che mi ha fatto è stata l'entità del taglio della Regione...di quanti soldi stiamo parlando...io non sapevo la cifra esatta e me ne sono dispiaciuta, mi sembrava di essere impreparata... poi mi sono informata da Cinzia e la cosa in parte ridicola è che si tratta di 11.000 euro.... "solo" 11.000 euro che ben amministrati da una piccola compagnia radicata nel territorio si trasformano in un laboratorio di un anno con i detenuti all'interno del carcere Due Palazzi di Padova, un laboratorio parallelo e correlato con giovani all'esterno e all'interno del carcere, la realizzazione di un evento finale all'interno del carcere realizzato dai detenuti e dai giovani dei laboratori con un pubblico misto di detenuti e persone venute per l'occasione da fuori,

la realizzazione (questo è ad esempio accaduto nel 2010 con "Annibale non l'ha mai fatto") di uno spettacolo di livello professionale da poter far girare con un detenuto-attore in scena e un attore professionista, la partecipazione alle attività organizzate dal Coordinamento Nazionale Teatro Carcere e l'organizzazione di incontri all'interno del carcere tra i detenuti e personalità di spicco della cultura come attori e scrittori... (toccanti negli anni scorsi gli incontri dei detenuti con Tiziano Scarpa e Giuliana Musso)!!! si possono fare piccoli miracoli con un po' di soldi ben amministrati da chi è abituato a non sprecarli e ad essere parsimonioso...e questo discorso ovviamente non riguarda in particolare il Tam Teatromusica...ma moltissimi artisti e operatori culturali.

Mi piaceva sottolinearlo...11000 euro sono delle briciole per un'amministrazione regionale e io sono stanca di sentir dire che i soldi non ci sono...se devo essere sincera vedendo come vengono rubati e sprecati ovunque senza criterio e buon senso fatico un po' a credere che non ci siano...forse bisogna smettere di avere due pesi e due misure e cominciare ad amministrarli con un po' più di lungimiranza e serietà... quella che hanno ad esempio le massaie quando devono mandare avanti una famiglia, imparando a scegliere tra i progetti quelli che magari hanno meno risonanza sul momento ma agiscono profondamente sul tessuto sociale e portano frutti inizialmente piccoli, ma duraturi, che promettono di crescere con costanza e di essere un germe di cambiamento e maturazione delle coscienze.

La cultura non è un costo è un investimento...a lungo termine e molto redditizio.
Certo è un investimento solo per chi si è stancato di credere alla favoletta che la crescita di un paese si misuri con il PIL... come se uno potesse pensare che un uomo cresce solo se continua a diventare sempre più grande nel corpo ...fino a ritrovarsi a 90 anni con il crevello di un adolescente e il corpo di un gigante di 8 metri...ma che razza di idea di crescita è....sempre di più, sempre più grande e mai sempre meglio!

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